La lingua bugiarda di Ferrara: che significa antiveritativo?

(17 Feb 08)

Guido Vetere

Già nella sua prima esternazione sulla cosiddetta ‘moratoria’ dell’aborto, Giuliano Ferrara aveva sfoderato un aggettivo impervio: ‘veritativo’. Si poteva pensare ad un piccolo vezzo linguistico, una veniale civetteria. Ma ecco Ferrara tornare su una forma derivata del raro lessema: ‘antiveritativo’:

non discuterò della vita umana come se fosse un’opinione, con alcun candidato in tv. La tv è antiveritativa (via Rainews24)

Stavolta la cosa non è passata inosservata, e non può più essere ritenuta casuale. Si tratta senza dubbio, a mio avviso, di un atto di intimidazione linguistica, del genere reso celebre dal manzoniano Azzeccagarbugli: tu, interlocutore, non conosci le parole che uso, quindi non conosci le cose che io conosco, quindi devi credermi qualsiasi cosa io dica. Ma l’Italia non è più quella del ‘600, i fisici tengono testa ai papi, gli azzeccagarbugli sono incalzati dalle enciclopedie online, e un blog qualsiasi come questo può farsi beffe della magniloquenza di chiunque.

Ma veniamo al lessema in questione. Il De Mauro online non riporta l’aggettivo ‘veritativo’, e, fino alle esternazioni di Ferrara, nessuno deve averne sentito la mancanza. Per trovare la definizione di De Mauro, bisogna ricorrere al suo Grande Dizionario Italiano dell’Uso (GRADIT):

veritativo agg: che si manifesta immediatamente vero

‘Antiveritativo’, invece, non c’è neanche tra le 270.000 parole degli otto volumi del GRADIT, ma si può ricavare col prefisso ‘anti-‘ che, sugli aggettivi, forma, in genere, il senso di ‘opposizione’ (es. progressista\antiprogressista), diverso, si badi, da quello di ‘contrario’ (es. progressista\conservatore).

Anche in logica il prefisso anti- ha un preciso significato. Data una proprietà P, ad es. la simmetria per le relazioni binarie (aRb -> bRa), con anti-P si caratterizza la necessità della sua negazione: antisimmetrica è una relazione che esclude ogni possibile disposizione simmetrica, come ad esempio ‘minore di’ (a è minore di b implica che b non può essere minore di a). Anche qui si noti come l’alfa privativo a- esprima invece, più debolmente, la non necessità della proprietà, pur ammettendo il caso che si verifichi: asimmetrica è ad esempio ‘ama’ (a ama b non implica b ama a, con buona pace degli stilnovisti, anche se questo caso, per fortuna, non è escluso).

Dunque, antiveritativo è l’opposto di veritativo, cioè si dice di qualcosa che necessariamente non si manifesta immediatamente vero. Il lettore attento a questo punto già sa che questo non equivale a non necessariamente si manifesta immediatamente vero, che si dovrebbe piuttosto dire ‘averitativo’, ma deve dirsi solo di ciò che, sempre e comunque, offusca la propria verità.

Insomma, se Giuliano Ferrara sa quello che dice, allora egli dice che la televisione offusca necessariamente le verità di cui si occupa. Orbene, egli è conduttore televisivo e supporter di Sivio Berlusconi: forse è il caso che, prima di parlare, si metta d’accordo almeno con sé stesso e con i suoi referenti. Altrimenti, se non sa quello che dice, forse farebbe bene a tacere del tutto, come suggerì il noto filosofo Ludwig Wittgenstein.

1 Risposta to “La lingua bugiarda di Ferrara: che significa antiveritativo?”


  1. 1 francesco44 febbraio 23, 2008 alle 10:52 am

    la verità di ferrara la sà solo lui la sua dialettica è di intimorire chi non la pensa come lui vedasi l’intervista a invadione barbarica di ieri sera con la bignardi cercava come sempre di non farla parlare per come è abituato lui nella trasmissione otto e mezzo assomiglia al suo omonimo il berlusca


Lascia un commento




PD podcast

Per abbonarsi al podcast Copia il link associato a questa immagine in un aggregatore tipo iTunes, Juice, FeedReader....
Sottoscrivi il podcast nello store di iTunes... Su iTunes

Feed RSS

Per abbonarsi al podcast
febbraio: 2008
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
2526272829  

Blog Stats

  • 38.890 hits
website counter